Chiesa dell'Annunciazione [1]
La Valle Anzasca ha avuto per molti secoli in Bannio la sua piccola capitale.
Tale doveva essere al suo affacciarsi alla storia per la posizione invidiabile in cui è sorto il centro abitato.
Al sicuro dalle piene dell’Anza che scorre molto più in basso e da quelle dell’Olocchia che lo lascia su uno sperone roccioso coperto di uno spesso e fertile detrito fluvio-glaciale che è stato scelto dai primi abitatori.
Bannio inoltre poteva controllare non solo la valle Anzasca ma anche i passi che la collegano alla Val Sesia e quindi era anche un luogo frequentato dai mercanti e con ogni probabilità fornito di un campo militare.
Alla Chiesa di San Bartolomeo di Bannio confluivano tutte le comunità della valle Anzasca, da Macugnaga a Calasca; Bannio fu quindi centro religioso della valle gestito da alcuni Sacerdoti fino alla formazione delle nuove Parrocchie
Il secolo XV segna in Valle Anzasca un certo risveglio organizzativo e devozionale con la costruzione di nuove Chiese e soprattutto con il costituirsi delle Confraternite
Queste Confraternite raccoglievano in generale il fior fiore dei fedeli non solo come esemplari frequentatori della chiesa e impegnati nel dare il buon esempio agli altri, ma anche, quasi sempre, più istruiti e dotati di maggior censo.
In valle Anzasca, nella Parrocchiale di Bannio, sul finire del 400 che viene a costituirsi la Confraternita di Santa Marta. Essa ha il suo luogo di riferimento nella Chiesa Parrocchiale, allora in verità assai ristretta. In seguito, come recita un documento del 14 maggio 1553 la Confraternita, ottiene il permesso di erigere un Oratorio proprio vicino alla Chiesa al fine di potervi riunire più comodamente i numerosi Confratelli per non disturbare le funzioni Parrocchiali.
Ricordiamo che queste Confraternite o Compagnie o Scuole erano dette anche dei Disciplinati ed avevano l’impegno in certe occasioni di imporsi “la disciplina” mediante la flagellazione che ciascuno faceva denudando il dorso e colpendosi con il flagello. Perciò portavano un saio di canapa con uno spacco sul dorso ed un cappuccio a maschera nelle processioni sacre pubbliche a cui partecipavano di regola al fine di condecorare le funzioni Parrocchiali.
I Confratelli organizzati mediante la elezione annuale dei Priori, Sottopriori, Maestri dei Novizi, ecc.., costituivano indubbiamente una ricchezza spirituale e un corpo importante nella parrocchia e l’apparenza alla Confraternita non era senza un suo risvolto sociale.
La Confraternita e la Chiesa dell'Annunciazione
Verso la metà del 1500 nasce a Bannio l’idea di fondare una nuova Confraternita intitolata all’Annunziata, ciò avvenne precisamente il 16 maggio 1565, quando durante la prima riunione furono fissate le regole e gli statuti della Confraternita.
Nella primavera del 1566 iniziarono i lavori per la costruzione dell’Oratorio che sorse a pochi passi dalla chiesa, nello stesso punto dove c’è quello attuale.
Nelle relazioni della visita pastorale del 1582, il primo oratorio della Confraternita viene così descritto: “lunghezza 9m. larghezza 4m. altezza 3,5m. Le dimensioni erano molto ridotte rispetto a quello attuale e lo spazio era appena sufficiente per gli 80 confratelli
Con il crescere del numero dei Confratelli si sentì maggiormente la ristrettezza dell’Oratorio e perciò nel 1590 essi ricorrono al Vicario Generale per ottenere l’autorizzazione ad ingrandirlo.
Purtroppo, durante i lavori di ampliamento, i Confratelli dell’Annunziata, avevano perduto il documento originale comprovante l’istituzione della Confraternita stessa. Esortati dal Vescovo a procurarsi un nuovo documento, colsero l’occasione di accrescere i propri vantaggi aggregandosi ad una Confraternita più importante.
L’occasione si ebbe quando la colonia dei banniesi che stava a Roma propose ai Confratelli di unirsi all’Arciconfraternita del Confalone di Roma che era la più importante e antica e, godeva di grandi privilegi.
Ottenuta l’aggregazione nel 1675, la Confraternita dell’Annunziata di Bannio aggiunse al suo nome il titolo del Confalone
Compare quindi da questo momento nell’Oratorio il simbolo dell’Arciconfraternita del Confalone romana: una croce bicolore bianca-rossa in campo azzurro.
Nel 1731 l’Oratorio fu dotato anche di un campanile con 3 campane
Nei primi anni del 1700 l’oratorio fu completamente rifatto per assumere le dimensioni e la forma di quello attuale, così come testimonia la data 1715 riportata sulla facciata; l’interno fu decorato dal pittore banniese Gerolamo Ferroni che realizzò i suoi affreschi dal 1715 al 1736.
Le due confraternite, dell’Annunziate e di Santa Marta, non avevano rapporti pacifici perché spesso nascevano dei conflitti per chi avesse la precedenza nelle funzioni religiose e nelle processioni; il 16 giugno 1759 il Vescovo abolì le due confraternite unificandole in quella del Santissimo Sacramento.
L’Oratorio dell’Annunziata, così come quello di Santa Marta, fu mantenuto, e continua ad essere proprietà della Parrocchia di Bannio.
All'interno troviamo l'Altare dedicato all'Annunciazione, mentre nelle due Cappelle laterali troviamo da una parte San Giovanni Nepomucemo (protettore della Antica famiglia dei Testone di Bannio), mentre dall'Altra troviamo San Bonaventura, il Cottolengo e Don Bosco
APERTO IN OCCASIONE DELLE FUNZIONI:
POMERIGGIO DELL'EPIFANIA (SACRA RAPPRESENTAZIONE)
- FESTA DELL'ANNUNCIAZIONE
- DOMENICA DELLE PALME
- OTTAVA DEI MORTI
- SANTA LUCIA
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Info: WIKIPEDIA [2]
