Santuario del Cavallero

Address- |
Comune
Coggiola
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Tipo- |
CAP
13863
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Provincia
Biella
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Sito Web |
Tel.
+39 015 78512
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Fax- |
Email
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Link mappa |
Il Santuario della Madonna delle Nevi del Cavallero, immerso nei boschi di castagni, si affaccia su di una piazza, che come recita un detto locale, "una piazza che fa da ponte, ed un ponte che fa da piazza". Il Santuario ebbe origine dall'apparizione della Madonna ad una pastorella sordomuta che miracolosamente riebbe la parola e l'udito; questo fatto è tradizionalmente collocato nel 1678. Il fatto è ricordato con un dipinto lungo le pareti dell'oratorio. "O beata solitudo, o sola beatitudo" - La "porta" che conduce al Santuario reca incise le parole che invitano ad una vita di contemplazione. La chiesa ha una pianta a croce latina ed è decorata con stucchi ed affreschi del pittore andornese Pietro Lace. L'edificio sacro custodisce circa trecento quadri votivi lasciati da fedeli riconoscenti per le grazie ottenute. Il complesso religioso comprende anche alcune cappelle e l'abitazione per gli eremiti ai quali, fino al XIX secolo, era affidata la custodia del santuario. La costruzione, sormontata da una cupola e da un piccolo campanile, venne ultimata verso la fine del 1700 e della sua custodia fu incaricato un eremita, che abitava nelle stanze attigue alla chiesa, e ben presto divenne una figura caratteristica per gli abitanti di Coggiola. Caratteristica la fontana della piazza risalente al 1772. Particolarmente gradevole, il paesaggio infonde pace e tranquillità al pellegrino in cerca di solitudine e serenità spirituale. Al Santuario si festeggia la ricorrenza di San Giuseppe il 19 marzo e quella della Madonna della Neve il 5 agosto. Nei pressi del santuario sorgono cinque cappelle, costruite tra il 1710 e il 1716, che ospitano statue in terracotta in sintonia con la tradizione dei sacri monti prealpini. Le statue sono attribuite agli scultori della scuola valsesiana. Le acque del vicino rio Cavallero, che costeggiano il Santuario, per poi confluire più in basso nel Sessera, furono agli inizi del 1900 ritenute ricche di qualità depurative.
Info: WIKIPEDIA